Descrizione
I "Solìvi" di Fastro
I Solivi sono una borgata della frazione di Fastro che derivano il proprio nome dalla favorevole esposizione al sole e sono caratterizzati dalla presenza di una lunga serie di abitazioni rurali affiancate, disposte in linea e rivolte verso sud, provviste di ballatoi esterni in legno collegati da scale, che venivano un tempo ulilizzati per l'essiccasione dei prodotti agricoli. Al piano terra si trovavano le stalle o ricoveri per gli attrezzi con soffitto a volta. Le abitazioni, estremamente funzionali alle coltivazioni agricole, sono a tutt'oggi in larga parte perfettamente conservate e alcune di esse sono tutt'ora abitate.
Il borgo fantasma dei "Fumegài" e le altre borgate sulla sponda sinistra del lago di Corlo
La borgata "Fumegai" si trova nella valle di Carazzagno, a circa 600 metri di altitudine ed è un luogo ricco di fascino e di mistero. Il borgo, costruito all'inizio dell'ottocento, è stato abitato fino alla prima metà del novecento ed è stato successivamente abbandonato a causa della povertà di risorse e della posizione disagevole. La sua particolarità è dovuta al fatto che le case sono state abbandonate dai loro abitanti, che però hanno lasciato all'interno arredi e suppellettili . Tegami, posate, bicchieri, lenzuola e vestiti, ormai tutto marcio e arruginito, ma c'è tutto, come se il tempo si fosse fermato di colpo e gli abitanti scomparsi. Nel 2017 il fotografo Massimo Zanetti ha realizzato numerose foto artistiche che ritraggono scorci e particolari della borgata e che sono state esposte nella mostra "Oblivion - il borgo fantasma".
Nella sponda sinistra del lago si trovano altri piccoli borghi, alcuni completamente abbandonati come i Bernardi o i Brandalisi, altri le cui abitazioni sono state in parte ristrutturate e sono ora utilizzate come case per vacanze come i Toesch, i Toescat, i Berti, i Pùel, i Geremìe, i Zanetti.
Il Ponte "della Vittoria" sul lago di Corlo
Costruito negli anno Venti del secolo scorso in sostituzione di un ponte in legno situato più in basso , il ponte della Vittoria è stato inaugurato nel 1928. ed è costituito da due pile di sostegno in pietra impostate sulla roccia e da quattro funi portanti, mentre il piano di calpestìo è di tavolame. E' percorribile a piedi o con mountain bike e congiunge le due sponde del lago alla fine dell'abitato di Rocca. Si tratta di un manufatto estremamente suggestivo, che viene spesso usato come location per servizi fotografici.
La chiesetta di San Cassiano a Rocca
Si tratta del primo edificio sacro della frazione di Rocca, situata in posizione sopraelevata sulle pendici della montagna sopra il lago di Corlo, non si ha notizia precisa di quando sia stata costruita. Faceva parte della Pieve di Arsié e in essa, con il beneplacito dell'autorità religiosa, aveva dimora un eremita il quale, oltre che osservare la regola della castità, povertà e obbedienza, aveva il compito di custodire l'oratorio e di vegliare di notte, segnalando col suono della campana eventuali pericoli d'incendio o altro. Vi abitò l'eremita padre Carlo Felice Scotti, ivi deceduto in concetto di santità nel 1653. La chiesetta perse definitivamente la sua funzione fra il 1666 e il 1674, epoca in cui venne costruita la Chiesa dismessa nel 1956 e poi demolita all'epoca della costruzione dell'invaso artificiale. E' tutt'ora ben conservata ed è visitata da turisti e devoti perché da lassù si gode di uno stupendo panorama.
L'oratorio di San Lorenzo a Rivai
Sorge su una collinetta a sud del paese e, secondo la tradizione popolare, la sua costruzione risale intorno al 1500 (sull'architrave della porta d'entrata è incisa la data 1772, su una finestra quella del 1520 e sopra l'architrave di una porta murata quella del 1564). Un tempo vi abitava un eremita e non è improbabile che, prima dell'attuale chiesa costruta più in alto, quella fosse la chiesa del paese. Lungo la strada di accesso alla chiesetta si trovano 14 nicchie che ricordano la Via Crucis.
Il centro storico di Arsiè
Il paese è raccolto attorno al palazzo municipale di fattura neogotica, realizzato nel 1863 su un edificio preesistente ad opera del famoso architetto feltrino Giuseppe Segusini, dopo essere stato acquistato dalla famiglia Guarnieri. Nei secoli precedenti il palazzo, godendo del privilegio dell'immunità, rappresentò in molte occasioni meta e rifugio per coloro che volevano sfuggire all'arresto. Le vicende della storia hanno segnato anche la Chiesa Arcipretale, più volte distrutta , che tuttavia conserva l'abside originaria anteriore all'anno mille. Le case più antiche del paese sono caratterizzate da muri senza intonaco, costruire con sassi levigati dei torrenti o con pietre bianche delle montagne vicine , quadrate e unite dalla calce. Da ricordare anche la bella fontana ottagonale in pietra , i portoni ad arco tra un edificio e l'altro, il bassorilievo murato sulla facciata di casa Artico, che un tempo faceva parte del capitello dedicato alla "Madonna del Velo". La scultura raffigura la torre della Rocca vicina al leone di San Marco con la coda arricciata ed il libro aperto, a significare che Venezia, a cui tutto il Feltrino aveva chiesto protezione fin dal 1404, era venuta in pace e non per occupazione. Altri interessanti palazzi sono le residenze ex Dal Covolo, Fusinato in Via Crociera, sulla cui facciata sono poste due lapidi in memoria di Angelo Fusinato Presidente della Corte d'Appello di Venezia e del suo omonimo Angelo Fusinato Vescovo di Concordia, nonchè casa Padovan, in Piazza Marconi, dove soggiornò prima di morire Erminia Fuà Fusinato, moglie del poeta Arnaldo Fusinato.
OTHER PLACES OF INTEREST
The “Solivi” in Fastro
The “Solivi” are a small settlement of the village of Fastro, whose name in Italian means “exposed to the sun”, and derives from its location directly closed to sunlight. The village hosts a long series of undetached rural homes, aligned facing south, all equipped with wooden balconies connected with stairs that , in ancient times, were used to dry agricultural products . Storage places for agricultural equipment were instead located on the ground floor. The homes were thus incredibly effective for an agricultural lifestyle and may remain perfectly preserved . Some remain inhabited to date.
The ghost village of “Fumegài” and other settlement on the left shore of the Corlo lake
The settlement of “Fumegài”, which in the local dialect means smoky, lies in the Carazzagno valley at an altitude of approximately 600 mt and is a fascinating and mysterious spot. The place, built in early 1800, was inhabited until the first half of 1900 but was later abandoned by its residents due to a lack of resources and the less than ideal location. What makes it special is that its former residents left behind a wide array of crockery and indoors furniture: pans, glasses, bedsheets and clothes, now rotten and rusty, are still there. Photographer Massimo Zanetti in 2017 took several high quality pictures of the place, exposed in the exhibition “Oblivion – The ghost village”.
On the left shore of the lake there are several other now abandoned settlements such as the “Bernardi”, the “Brandalisi”, but there are also others that have been recently restored and used as holiday homes, such as the Toesh, Toescat, Berti, Pùel, Geremie , Zanetti and others.
The bridge of Victory on the Corlo lake
Built in the 1920s as a substitute of a wooden bridge located further below, the bridge of Victory (“della Vittoria”) was inaugurated in 1928 and is made of two sustaining pillars made of stone and four bearing ropes. Usable by bike or on foot, it connects the two shores at the end of inhabited area of Rocca. It is a peculiar piece of architecture and it is often featured as a location for photo shoots.
The chapel of San Cassiano in Rocca
This little church was the first place at worship of Rocca and it is located in the mountain overlooking the lake. No specific information on the construction date was recovered. In it used to live a hermit who made vow of chastity, poverty and obedience and was tasked to ensure the safety of the place at night and was in charge of launching the alarm by ringing the bells in case of fire or other dangers. There once liver Carlo Felice Scotti, a hermit father who died in 1653. The church lost its religious role between 1666 and 1674, when the new church, late destroyed following the creation of the lake, was built. The Chapel remains a visit point for many, attracted by the amazing views that can be enjoyed from there.
The oratorio of San Lorenzo in Rivai
Built on a hill on the southern portion of the village and according to local tradition, built around 1500, with a window showing the date of 1520 and a walled door showing 1564, despite the lintel on the entrance showing 1772. It used to be inhabited from a hermit monk and it is likely that it served as the church of the village of Rivai. On the way, 14 niches containing the steps of the Via Crucis can be found.
The historical center of Arsie’
The neogothic municipal palace of Arsie’ is the center of the village that develops around it. It was built in 1863 on pre existing structure and was planned by the famous architect Giuseppe Segusini from Feltre, after being bought by the Guarnieri family. In the preceeding centuries, because of the privilege of immunity granted to it, the palace represented a safe place and refuge for those excaping the arrest. The various historical happenings on the village also affected the church, that was destroyed in multiple occasions but that still has the original abside that dates back to before the year 1000. The most ancient houses in the village are characterized by walls without plaster built with stones collected on nearby streams or by white rocks from nearby mountains, squared and held together by lime. Worth visiting also the beautiful hoctagonal stone fountain, the arched doorways between buildings, the bas-relief of Artico home that used to be part of a votive sign devoted to “Madonna del Velo”. The sculpture depicts the tower of Rocca and the lion of St Mark with the curled tail and the open book, signifying that Venice had come in peace in the area, following the area’s plea for help in 1404, and not to conquer. Other interesting homes include the residence of the families Dal Covolo, Fusinato in Via Crociera ( in whose front two marble plates are placed in remembrance of Angelo Fusinato, president of the Appeal Court of Venice, and his homonymous Angelo Fusinato, once bishop of Concordia), as well as Padovan house on Marconi square where, prior to her death, once lived Erminia Fuà Fusinato, wife of the poet Arnaldo Fusinato.